Galleria d'Arte Contemporanea ″Osvaldo Licini″

All’inizio degli anni Sessanta, sebbene Ascoli Piceno stesse vivendo una vivace stagione culturale, la città non disponeva di un museo in grado di rappresentare adeguatamente gli artisti del XIX secolo.

Per colmare questa significativa lacuna, Ernesto Ercolani, pittore e direttore della Pinacoteca dal 1949, istituì una collezione di arte contemporanea limitata esclusivamente alla grafica. Nacque così la Civica Galleria d’Arte Grafica Moderna, inaugurata negli ambienti quattrocenteschi del Palazzo Malaspina.

L’intento di ampliare la galleria ad altre forme di arte moderna è sempre stato presente tra i curatori, ma solo nel 1977 la Galleria d’Arte Grafica Moderna divenne ufficialmente la Civica Galleria d’Arte Contemporanea.

Alla fine degli anni Novanta, accanto alle opere di numerosi artisti quali Fontana, Matta, Hartung, Morandi, De Pisis e Severini, entrarono a far parte del patrimonio della galleria 40 dipinti e 38 disegni di Osvaldo Licini, provenienti dalla collezione di Caterina Celi Hellström, figlia adottiva della moglie dell’artista.

Grazie a questa prestigiosa acquisizione, la Galleria Osvaldo Licini fu trasferita nel convento di Sant’Agostino e dedicata al grande artista e maestro di Monte Vidon Corrado, il cui tormentato percorso creativo, dal figurativo all’astratto, è oggi ripercorribile all’interno della galleria.

Nel 2007 la collezione si è ulteriormente arricchita, grazie ai contributi della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, con 50 bozzetti preparatori realizzati nel 1988 da Tullio Pericoli per la decorazione della Sala Garzanti di Milano.

WhatsApp Chat
I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi. Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Informazioni